A SAN BRUZIO: APPUNTAMENTO CON IL
DESTINO
Nei pressi di Magliano, disperso nel
bel mezzo della campagna, c'è un pregevole avanzo di tempio romanico
del XII secolo, un rudere che con i suoi resti sussurra la propria
maestosità di ciò che è stato, la sua antica storia. L'edificio fu
costruito dai monaci camaldolesi intorno all'anno Mille ma fu
realmente terminato nel XII secolo. E' un luogo che toglie il
respiro, esattamente come la sua stessa leggenda che dice che tra
questi ruderi, in un giorno indeterminato dell'anno, ad un'ora
indeterminata, il Destino o Fato dà udienza ai mortali, prende nota
dei casi che gli vengono sottoposti e, qualche volta, ascolta i
supplicanti e si adopera per accontentarli. Non è facile incontrarlo
in quel luogo di appuntamento perché, come abbiamo detto, non ha un
giorno fisso né un'ora fissa ma, quando il cuore vuole ed è puro e
generoso, si riesce a fermare l'instabile Destino. Un giorno una
giovane donna innamorata si inginocchio davanti all'Arbitro delle
vicende umane e così lo implorò:
“non fare che egli muoia. Salvalo, in
qualunque modo, a qualunque costo. Ti darò in compenso tutto ciò
che vorrai, anche la mia vita”
“E che ti dà lui in cambio di tutto
ciò?”interrogò il Fato.
Sommessamente e socchiudendo gli occhi
in cui attraverso le lacrime brillava la felicità, la donna disse:
“Per me non chiedo niente. Io gli voglio bene”.
Il Destino soddisfece il desiderio
della donna.
Tempo passò e la giovane fu di nuovo
davanti a lui e disse: “ti ho portato la mia vita, non ho più
voglia di vivere”.
“e perché vuoi morire, ora?”chiese
in tono burbero il Destino “feci tutto quanto desiderasti. Parla,
non ho tempo da perdere!”
Con un fil di voce la donna rispose:
“lui non mi vuole più!”
Ed anche questa volta il desiderio
della ragazza fu esaudito.
Certe notti, senza una data fissa e
senza mai trovare quella giusta, l'ombra del giovane ingrato piange
vagando tra i ruderi da San Bruzio,in cerca del Destino: vuole
scongiurarlo che gli restituisca la dolce, coraggiosa, innamorata
compagna. Ma sono passati secoli e ancora non è riuscito ad
incontrarlo o forse lui, il Fato, nascosto tra le colonne e le arcate
dell'antica chiesa, lo ascolta ma non si lascia trovare. Egli non ama
chi lo teme e non aiuta chi piagnucola sul male fatto, ma porge la
mano a chi ha il coraggio di affrontarlo. Ma questo lo sa l'ombra del
giovane ingrato che in certe sere vaga tra le rovine del Tempio di
San Bruzio.