domenica 2 aprile 2017





A SAN BRUZIO: APPUNTAMENTO CON IL DESTINO

Nei pressi di Magliano, disperso nel bel mezzo della campagna, c'è un pregevole avanzo di tempio romanico del XII secolo, un rudere che con i suoi resti sussurra la propria maestosità di ciò che è stato, la sua antica storia. L'edificio fu costruito dai monaci camaldolesi intorno all'anno Mille ma fu realmente terminato nel XII secolo. E' un luogo che toglie il respiro, esattamente come la sua stessa leggenda che dice che tra questi ruderi, in un giorno indeterminato dell'anno, ad un'ora indeterminata, il Destino o Fato dà udienza ai mortali, prende nota dei casi che gli vengono sottoposti e, qualche volta, ascolta i supplicanti e si adopera per accontentarli. Non è facile incontrarlo in quel luogo di appuntamento perché, come abbiamo detto, non ha un giorno fisso né un'ora fissa ma, quando il cuore vuole ed è puro e generoso, si riesce a fermare l'instabile Destino. Un giorno una giovane donna innamorata si inginocchio davanti all'Arbitro delle vicende umane e così lo implorò:
“non fare che egli muoia. Salvalo, in qualunque modo, a qualunque costo. Ti darò in compenso tutto ciò che vorrai, anche la mia vita”
“E che ti dà lui in cambio di tutto ciò?”interrogò il Fato.
Sommessamente e socchiudendo gli occhi in cui attraverso le lacrime brillava la felicità, la donna disse: “Per me non chiedo niente. Io gli voglio bene”.
Il Destino soddisfece il desiderio della donna.
Tempo passò e la giovane fu di nuovo davanti a lui e disse: “ti ho portato la mia vita, non ho più voglia di vivere”.
“e perché vuoi morire, ora?”chiese in tono burbero il Destino “feci tutto quanto desiderasti. Parla, non ho tempo da perdere!”
Con un fil di voce la donna rispose:
“lui non mi vuole più!”
Ed anche questa volta il desiderio della ragazza fu esaudito.

Certe notti, senza una data fissa e senza mai trovare quella giusta, l'ombra del giovane ingrato piange vagando tra i ruderi da San Bruzio,in cerca del Destino: vuole scongiurarlo che gli restituisca la dolce, coraggiosa, innamorata compagna. Ma sono passati secoli e ancora non è riuscito ad incontrarlo o forse lui, il Fato, nascosto tra le colonne e le arcate dell'antica chiesa, lo ascolta ma non si lascia trovare. Egli non ama chi lo teme e non aiuta chi piagnucola sul male fatto, ma porge la mano a chi ha il coraggio di affrontarlo. Ma questo lo sa l'ombra del giovane ingrato che in certe sere vaga tra le rovine del Tempio di San Bruzio.


OSTARA, LA NOTTE DEGLI GNOMI E DEI FOLLETTI


Venne la primavera e la natura parlò la lingua dei ruscelli e dei torrenti per allietare il cuore. Sorrise con le labbra dei fiori e rinfrancò lo spirito. (k.Gibran)


In questo periodo dell'anno si celebra il ritorno magico della primavera. E' il momento in cui la natura si risveglia e con essa la vita. Affacciandosi alla finestra, osservando le colline, il mondo si colora.
E' il momento della rinascita, del lancio di nuovi progetti, della concretizzazione dei sogni seminati nelle stagioni fredde. SI sente il bisogno di rinnovare l'aria intorno a noi, di ripulirla.
Una volta si usava parlare delle famose “pulizie di Pasqua” , e forse non tutti sanno che queste pulizie domestiche simboleggiano un significato molto più profondo, legato ad una pulizia interiore, aprendo le finestre, lasciando che la brezza primaverile rinfreschi la nostra casa, la nostra anima. Ecco allora che si sente il bisogno di dedicarsi al giardinaggio, alla ricerca di fiori selvatici, alla decorazione.
Nell'antichità la primavera era il momento in cui Persefone, regina degli inferi, torna alla luce per far visita alla madre Demetra, la quale , per la felicità di riabbracciare la figlia, cosparge la terra di fiori e frutti fino all'autunno, momento in cui Persefone scende nel regno di Ade.
L'equinozio di Primavera del 21 marzo rappresenta pertanto un momento di grandi festeggiamenti, nel neopaganesimo corrispondeva alla festa di Ostara dedicata alla rinnovamento, durante la quale giorno e notte stanno in perfetto equilibrio.


Il termine “Ostara” deriverebbe a quanto pare da “aes” o “aus”, che significa est, luogo di nascita del sole. Eostre è infatti la dea che porta fertilità, collegata alla nascita. “Oster” in tedesco significa pasqua ed “easter” in inglese indica allo stesso tempo Pasqua e Primavera.
La festa in questione veniva celebrata durante la prima luna piena dopo l’equinozio primaverile, esattamente come accade per la Pasqua cristiana.
Quando ero piccola i miei nonni mi raccontavano spesso una leggenda legata alla festa di Ostara.
In un luogo misterioso e ritirato proprio qui, nel nostro oliveto,
ogni anno bisestile, la notte di plenilunio di marzo gli gnomi e i folletti si materializzano e diventano visibili.
Qui questi piccoli esseri, il venti di marzo, hanno celebrato la loro notte. Normalmente sono invisibili e più piccoli dei minuscoli granelli di pulviscolo che danzano dentro un raggio di sole quando attraversa una zona d'ombra. Le loro dimensioni sono di un atomo, ma a differenza di tutti quelli che compongono la natura questi sono capaci di pensare e di sentire.
La loro storia, che affonda le radici in un passato lontanissimo, è concentrata nello studio e nella ricerca continua per sconfiggere la morte.
I loro scienziati avevano capito, da tempo, che questo significava la disgregazione di un insieme di atomi che poi andavano a ricomporsi in alberi, montagne, fiori, nuvole e qualche volta in esseri viventi più evoluti;
purtroppo senza memoria. Dopo secoli di esperimenti sono riusciti a donare ad ogni atomo pensieri autonomi, sentimenti, caratteri, la possibilità di una continuazione nei figli.
Tutti insieme oggi rappresentano una società perfetta in cui ciascuno, raggiunta una propria identità cosciente dell'immortalità, vive in maniera armonica e ordinata.

Tra di loro non ci sono professionisti, i piccoli nascono già colti, le malattie non esistono, non c'è bisogno di mangiare. Ognuno è scienziato, poeta, musicista, pittore. Non esiste neppure la parola:basta pensare per entrare in contatto con gli altri. Quest'anno hanno festeggiato il secolo di miele due giovani sposi con canti e danze. Tutto l'uliveto era pervaso sa una musica dolcissima, celestiale, avvolto da un'intensa luce azzurra in cui bisbigliava il tintinnio dei minuscoli campanelli che questi esseri piccolissimi portano appesi agli abiti variopinti, alle scarpine con la punta rivolta all'insù e al cappello a forma di cono. Sono andati avanti tutta la notte. Alle prime luci dell'alba si sono dissolti come nebbia al sole.

martedì 19 aprile 2016

sogno o realtà?

Vi racconto come è nata l'idea di creare un B&B ....
Ho studiato giurisprudenza presso l'Università di Siena dove ho vissuto per qualche anno. Il mio sogno era diventare avvocato e fare la carriera. 
Ho frequentato le lezioni, indossavo un tristissimo cappottino grigio e avevo già la 24h e il quotidiano sotto il braccio al mattino!!  le circostanze della vita, invece, mi hanno riservato alcune sorprese che hanno cambiato completamente il mio percorso. 
Dopo 23 esami sostenuti con ottimi voti, ho lasciato l'università per poter trascorrere più tempo a casa con mio padre che si era ammalato,  nel frattempo è nata la mia prima figlia Giulia e, quasi per caso,  ho iniziato a lavorare come receptionist. 
Mi sono appassionata al mondo del turismo e ho continuato a lavorare in questo settore. 
La scomparsa prematura di mio padre ha lasciato il vuoto nella mia vita e in questo luogo che tanto ha amato e tanto ha lavorato per costruirlo e mantenerlo giorno dopo giorno.  Questa  casa è diventata "enorme" e con troppe problematiche e costi da sostenere, così abbiamo deciso di sistemarla e metterla nelle condizioni di "mantenersi" da sola! Abbiamo ristrutturato il piano terra ed il seminterrato decidendo di realizzarci un bed and breakfast.
Non sempre la realtà di tutti i giorni è peggiore dei sogni che avevamo da ragazzi... Sono felice di quello che faccio, sono orgogliosa di ciò che ho realizzato perché non ho messo da parte il lavoro e la fatica di quelle persone che, prima di me, hanno investito in questo luogo i loro progetti di vita.  Prendersi cura della propria casa per renderla accogliente a chi decide di trascorrerci un week end è meraviglioso!  E vuoi mettere essere a contatto con persone sorridenti, rilassate, che sono in vacanza  e hanno voglia di divertirsi piuttosto che con giudici incazzati, procuratori ambiziosi o chi è nei guai ?!!! 


lunedì 29 febbraio 2016

Mare Nostrum



In questo articolo inizierò a raccontarvi cosa fare in Maremma durante i mesi estivi soggiornando al B&B (www.letartarughebb.com)
Primo Itinerario : MARE!
E' incredibile come in piccolo angolo verde come la Maremma esistano a pochi km l'una dall'altra differenti spiagge che stupiscono le aspettative di tutti coloro che decidono di visitarle.
La tipica spiaggia del Mar Tirreno si caratterizza per il suo colore dorato, piuttosto stretta ma molto lunga da sembrare infinita allo sguardo. Sono per lo più circondate da pinete secolari e ricche di sentieri, alcuni appartenenti alle riserve del WWF, percorribili sia a piedi che in bici, dove è possibile incontrare animali e perdersi tra i profumi di cespugli mediterranei.
Le sue acque sono poco profonde e molto limpide.
Tra le più gettonate per i turisti “tradizionalisti” troviamo le seguenti spiagge : Feniglia, Giannella . Osa, Ansedonia e Ultima Spiaggia, tutte attrezzate con stabilimenti balneari, parcheggi ombreggiati, bar e ristoranti. Negli anni sono diventate luoghi turistici veri e propri, alcuni già meta di VIP e personaggi più o meno famosi ma non ancora “standardizzati” dall' anonimità tipica del turismo di massa.
Per i “pionieri” che ricercano il relax e la tranquillità ci sono luoghi che richiedono un po' di coraggio e buona volontà e per questo poco conosciuti ma incantati tra le rocce a picco sul mare, con fondali profondi blu turchese e affacci mozzafiato sull'Argentario, si trovano percorrendo la strada che va da Porto Ercole a Porto Santo Stefano. Qui sono nascoste ben 14 suggestive calette raggiungibili via mare o con sentiero : sul versante di Porto Ercole vi consiglio di superare il Forte del paese vecchio di Porto Ercole e scendere poco dopo, qui troverete : Le Viste, La Spiaggia Lunga e soprattutto Acquadolce, unica nel suo genere con rocce rosse e sorgenti di acqua dolce.
Proseguendo invece verso Santo Stefano occorre salire nella straordinaria strada panoramica da dove si può ammirare nelle giornate limpide la Corsica , l'Elba , il Giglio, Giannutri e l'isola di Montecristo.
Da questa strada Panoramica si può scendere a piedi attraverso ripidi sentieri in una delle 9 calette : Cala Piccola, Cala Grande, la Cacciarella, il Mar Morto, Isola Rossa , la Ciana , Punta Avvoltore le Cannelle e Cala Purgatorio. Per gli appassionati di snorkling è possibile vedere il meraviglioso fondale disegnato dai colori dei pesci che vi nuotano e relitti storici abbandonati li dal tempo.

Non voglio tralasciare la spiaggia dell'Alberese, luogo volutamente dimenticato dall'uomo e escluso da ogni traccia di costruzione o stabilimento, dove domina la natura indisturbata e selvaggia nell'autenticità della sua “boit flotté” e spettacolarità dei cavalli bradi che impetuosamente galoppano tra le onde del mare al tramonto.

Fiore all'occhiello della Maremma e di Magliano in Toscana è la spiaggia di Cala di Forno, non credo ci siano descrizioni tanto belle da renderle giustizia, solo vedendola ci si può rendere conto: un angolo di paradiso tra le due torri saracene, la bellezza di un luogo unico al mondo, dove i branchi di daini attraversano i fitti boschi come se non trovassero pace...come se ancora sentissero le grida della “bella Marsiglia” rapita dai pirati turchi….


mercoledì 10 febbraio 2016

LA MAREMMA NON ERA "AMARA" PER LETTERARIA DEFINIZIONE?

Oggi voglio parlarvi di Magliano e ci tengo a specificare “Magliano in Toscana”, perché sono molti i paesi che hanno questo nome ma in toscana ce n'è solo uno ed è quello dove si trova il nostro B&B (www.letartarughebb.com)
Non vi parlerò della solita storia di Magliano, di Heba e degli Etruschi, o del Medioevo con gli Aldobrandeschi o ancora del dominio senese con la ricostruzione delle mura perché queste notizie potrete trovarle ovunque e sarei curiosa di sapere le statistiche di attenzione nel leggerle...
Preferisco anzi parlare del mio paese e del mio territorio dal mio punto di vista...dal punto di vista di chi lo vive tutti i giorni.
Giungendo a pochi km da Magliano ve lo trovate davanti come una piccola nicchia di presepe tra le colline verdi. Un nostro caro amico nonché noto giornalista, Aldo Giorgio Salvatori, parlando di Magliano lo definì qualcosa di simile a ciò che i latini chiamavano “genius loci” della Maremma, un tipo di genio con il quale non si vince al super enalotto, non si fa carriera, non si può far materializzare il tesoro più favoloso come accade con il Genio nascosto nella lampada di Aladino.
Il genius loci rende però unici, inimitabili, nel bene e magari anche nel male, i luoghi e le creature tra cui e in cui esso aleggia.”
Mi piace tantissimo questa definizione perchè attribuisce un senso di sacralità a questo luogo, alle sue colline, ai suoi boschi, ai suoi animali ed anche ai suoi abitanti.
Cordialità, accoglienza, simpatia sono questi gli aggettivi più frequenti con i quali i turisti ci ricordano. Molti vengono qua anche solo per una notte per fuggire al caos quotidiano della città e rilassarsi in questi luoghi ancora incantati dalla natura. Alcuni di loro hanno scelto di vivere qui e sono stati “adottati” da quel piacere di stare insieme tipico della nostra gente, dalla semplicità e spontaneità, dalle loro storie, dai loro personaggi e dai loro modi di dire, diventati per qualcuno “perle di saggezza”! Sicuramente gli è stato dato un soprannome e sono stati invitati a fare un “cinquino” al bar!
Molti appassionati cacciatori vengono qua nel periodo di apertura della tradizionale cacciata al cinghiale con le squadre e si calano nelle vesti di veri maremmani quasi fino a perdere le loro origini “forestiere”, altri vengono nel periodo estivo per godersi, durante il giorno il mare dell'Argentario distante solo 10 km e rientrare la sera per cenare nei nostri rinomati ristoranti. Magliano infatti è anche definito “il paese dei ristoranti”, tutti ristoranti storici che godono di un'ottima reputazione e il rapporto qualità/prezzo è imbattibile!
La nostra posizione è molto strategica, permette infatti di raggiungere tutti i luoghi di interesse turistico in pochi minuti, dalle sue 16 calette del Monte Argentario, alle isole, alle spiagge,
allo splendido scenario del Parco della Maremma con tutti i suoi numerosi sentieri, al triangolo etrusco del tufo che comprende Pitigliano e Sovana e Sorano per finire al tramonto a fare un bagno al “gorello” delle famose Terme di Saturnia. In questo variegato territorio si può dare sfogo ad infinite passioni come la raccolta di funghi, tartufi, asparagi o  escursioni in barca, immersioni , kite surf, giornate di caccia e pesca, gite in bicicletta e lunghe passeggiate.
Vi parleremo di tutto questo nel prossimo articolo.